giovedì 2 febbraio 2017

Deepwater - Inferno sull'oceano

Avrei dovuto capirlo dalla locandina...







Titolo originale:
 Deepwater Horizon
Paese: USA
Anno: 2016
Regia: Peter Berg
Cast: Mark Wahlberb, Kurt Russel, John Malkovich, Gina Rodriguez
Genere: Drammatico, azione, roba ammmerregana

Ed eccoci alla terza e ultima mia fatica che conclude l'Odissea (come il saggio Ste ha definito) che ho intrapreso nello scrivere recensioni su film ambientati in mare!

Stiamo parlando di Deepwater, diretto da Peter Berg e basato sui tragici fatti realmente accaduti sulla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon che hanno causato uno dei disastri ambientali più massicci del nostro secolo.

Io, in quanto studioso dell'ambiente e delle tecnologie di risanamento ambientale, non ho potuto fare a meno di notare questo titolo perchè a volte i film, se fatti come Dio comanda, possono far riflettere il cittadino medio più di un articolo di giornale o di un documentario. (NB: non che sia d'accordo su sta cosa eh, ma purtroppo spesso e volentieri i film influenzano di più o hanno una distribuzione maggiore, portando a raccontare eventi in maniera romanzata ma efficace)

"L'ambiente" si sa è un tema che divide: alcuni prendono sottogamba la questione ambientale, molti ne ignorano le cause (pensate che in America un tizio con la pelle arancione ha detto che il riscaldamento globale è importante perchè a New York in inverno fa freddo) e chi più ne ha più ne metta.

Anche il mondo del cinema sta iniziando a sviluppare pellicole su questo tema, si veda "L'incubo di Darwin" o il recentissimo "Punto di non ritorno" di Fisher Stevens sul cambiamento climatico.

Quindi, felice per il fatto che anche a Hollywood ci sia qualcosa in movimento, prima di guardar codesto film mi sono detto: "Ok Luro, preparati che probabilmente questo film sarà bello pesante, gli argomenti li conosci, sarai triste a fine pellicola quindi tieniti vicino quel Whisky che hai comprato a Praga, sarà utile!".

A fine pellicola realizzai quanto fossi stato un povero illuso, sapete perchè? Perchè la produzione ha lucrato su uno dei danni ambientali più massicci del nostro secolo (repetita iuvant) per buttar giù una pellicola sciatta, vuota e al limite dell'americanata cosmica. 

Insomma, una cagata pazzesca.

Vi riporto brevemente i fatti veri: sulla Deepwater Horizon, stazione semi sommergibile il cui obiettivo era creare pozzi sottomarini per poter estrarre del petrolio,si scatenò un terribile incendio, che causò un collasso della struttura e conseguentemente si liberò un'enorme quantità di petrolio nel mare. Dai documenti che sono riuscito a leggere online ci sono state varie cause concatenanti, quali strumenti non funzionanti, cemento non ottimale nel sigillare il pozzo e ovviamente errori umani.

Ok, e nel film cosa vediamo?

Nella prima mezzora c'è l'introduzione dei protagonisti, della piattaforma e del cattivo capo ingegnere; dopodichè c'è lo spiegone premonitore del disastro e il resto del film è tutta la sequenza dell'incendio da cui i protagonisti cercano di salvarsi. Si può dunque notare come regista abbia beatamente snobbato la piccola parte del disastro ecologico, mantenendo i riflettori puntati sui momenti drammatici vissuti dagli operai, forse per sottolineare di più l'aspetto umano della storia, sul fatto che chi ha sbagliato ha di fatto giocato sulla pelle di chi era a eseguire le procedure.

Il problema, per quel che mi riguarda, sta a valle: se vuoi mantenere la drammaticità, non puoi avere la stessa recitazione da classico disaster movie! La maggior parte degli attori non ha saputo trasmettere quella carica drammatica e di paura che un povero cristo sentirebbe in una situazione fra la vita e la morte, piuttosto ho visto il contrario, in cui si evidenzia un ego smisurato e scene al limite del grottesco.


Roba del tipo: le pareti sono in fiamme, i due personaggi devono ridare la corrente alla stazione perchè c'è stato un blackout, hanno appena visto dei loro colleghi perire sotto delle macerie e appena si trovano davanti al quadro elettrico FANNO UNA BATTUTA!

"Avevo una borsa di studio nella facoltà di architettura, e adesso sono qui. Dovevo dare retta a mia madre!"

Seriamente?

Inutile dire come i protagonisti (principalmente Mark Wahlberb e Kurt Russel) già avessero avuto l'idea che stava per accadere il patatrack ma i loro capi non volevano rispettare le procedure di sicurezza per via dei tempi perchè insomma sossoldi e allora lasciamo da parte i test che il capitale chiama.

Malkovich fa il capo più stereotipato della storia: affarista, cattivo e che pensa ai soldi ma non ai suoi operai.

Che belli che sono gli americani, signori miei: odiano quando il denaro viene messo prima delle persone e poi votano Trump.

Il film si conclude con i sopravvissuti che pregano e scene tratte dai telegiornali del 2010 sul loro salvataggio e sul processo che hanno fatto conseguentemente al disastro.

Padre nostro, ti preghiamo per pulirci la coscienza per aver prodotto un film del genere.

Insomma, se Berg avesse voluto fare un film denuncia, in cui le vite degli operai sono state messe in secondo piano dai loro superiori per dare importanza ai soldi penso che abbia toppato alla grande.

Se avesse voluto emulare un film come Titatic, in cui l'errore umano ha causato la morte di vite umane, ha sbagliato due volte: uno perchè sono due situazioni completamente diverse, due perchè questa differenza è chiave della storia e da essa ne susseguono i toni che un film deve prendere.

Se invece ha preso come scusa una storia realmente accaduta per calcare la mano con effetti speciali, con gli stereotipi a manetta (operai umili ma puri, i capi ingegneri studiati ma che non sanno che la vita delle persone è importante) e far svolazzare qualche bandiera a stelle e strisce dimenticandosi che tutto questo disastro abbia portato non solo alla morte degli operai ma anche possibili aumenti di malattie alle vie respiratorie, alla formazioni di tumori alla popolazione costiera e ovviamente un significativo impatto alla catena alimentare marina, in cui pure l'uomo può farne parte, sì, direi che in questo caso ci sia riuscito alla grande.

Peccato però che con questo ha perso molta della mia stima e della mia fiducia.

Voto: 3

PS: un film del genere è Poseidon, ma in quel caso il film fu stroncato dalla critica. L'anello di collegamento con questo film è Kurt Russell. Amico mio, per favore non fare più film del genere!

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