martedì 2 luglio 2013

Z La Formica



Titolo originale: Antz
Paese: USA
Anno: 1998
Regia: Eric Darnell
Cast: Woody Allen, Sylvester Stallone, Danny Glover, Dan Aycroyd, Jennifer Lopez, Gene Hackman, Sharon Stone
Genere: Animazione


Ci sono cartoni che ti segnano l'infanzia; il mio? Eccolo qua

Z la Formica

In un formicaio brulicante di vita nanoscopica, tutti fanno il loro lavoro per il bene della colonia; d'altro canto non hai molta scelta: o fai l'operaio o fai il soldato.
Il nostro protagonista è Z, una formica paranoica e nevrotica a cui non piace il suo lavoro (egli è un operaio) e ogni volta che si guarda intorno rimane stupito ma allo stesso tempo affranto nel concepire di essere quello diverso da tutti: è mai possibile che la vita ti dia così poche scelte? Non possiamo prendere noi le decisioni della nostra vita? Tutte queste domande nella sua mente non hanno risposta.

Nei piani più alti della società del formicaio, il generale Mandibola vuole attuare un piano spietato...

ATTENZIONE: quello che seguirà sarà il sunto di tutti i miei pensieri e opinioni su questo cartone; se a qualcuno non interesserà leggere "recensioni troppo personali", quel qualcuno può chiudere il suo browser e andare a farsi un giro.

Ok, torniamo a noi.

Beh... che dire?

A me come cartone animato era piaciuto tantissimo, e a riguardarlo ora non ho perso quell'entusiasmo che solo un bambino riesce ad avere (e no, non soffro di sindromi particolari; ho fatto dei test).

Uno dei motivi riguarda il protagonisti: sicuramente il personaggio principale, Z, è quello più interessante; egli vive con miliardi di esseri come lui, ma al tempo stesso si sente solo, incompreso.

Sono una massa di falliti: microcefali zombie che si arrendono a un sistema oppressivo

Ma non è il classico personaggio positivo, pieno di energia come il solito protagonista dei cartoni: come potete vedere egli è un cinico depresso, che si lamenta sempre ma che ha ragione.
Voglio dire; tutte le sue tesi e le sue congetture sulla vita sono vere, eppure tutti lo guardano con dolcezza e compassione, come si dice a un pazzo "sì, dai è vero...su ora torna a lavorare".

Il bello di questo cartone secondo me è il messaggio che vuole dare, ovvero quello di usare la propria testa, e non prendere ordini da chicchessia senza essersi fatti una propria opinione sulle cose: per chi non fosse totalmente a digiuno di filosofia, potrebbe addirittura notare una somiglianza fra questa storia e Il Mito Della Caverna di Platone.

Non si deve però troppo pensare che sia anche un messaggio di eccessivo individualismo: ci sono sì molti riferimenti all'ego e alla persona singola, ma nelle scene finali viene messo in risalto il lavoro di gruppo per il bene comune, come a dimostrazione che se tutti lavorassero insieme ma con coscienza e impegno, sarebbe un mondo migliore.

La trama fila via liscia e leggera ma le gag, le battute e il fantastico doppiaggio rendono tutto ancora più esilarante: come avrete visto, il "cast" è composto da attori famosissimi e, come avrete realizzato, come "cast" in questo caso si intende il doppiaggio.

In italiano, per fortuna, si sono mantenute le stesse voci degli attori sopracitati.
Infatti Z, che in inglese è stato doppiato da Woody Allen, da noi gli è stata data la voce del mitico e mai dimenticato Lionello (il che da ancora più spessore al protagonista cinico; d'altro canto non essendo un attore in carne ed ossa non ci si può basare sulla recitazione! Quindi la voce gioca un ruolo bello importante).

Infine se guarderete questa pellicola noterete alcune citazioni di altri colossi della storia del cinema.

Avete un figlio/nipotino? Oppure un vostro amico festaiolo ha accidentalmente messo incinta la tipa più ubriaca della festa?

Beh, noi non possiamo farci nulla, ma per sdrammatizzare l'evento, ecco a voi una pellicola per i vostri pargoli o, tutt'al più, per tutti quelli che non si vergognano a guardare cartoni quando hanno raggiunto un'età in cui la barba inizia a essere fastidiosa.

Voto: 8

A voi la prima scena!!!


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