mercoledì 26 giugno 2013

Monty Python - Il senso della vita


Titolo originale: Monty Python's The Meaning of Life
Paese: Gran Bretagna
Anno: 1983
Regia: Terry Jones, Terry Gilliam
Cast: Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones, Michael Palin
Genere: commedia


Come potevamo non fare una recensione su un film dei Monty Python?

Un blog che tra i “siti amici” comprende il sito dedicato al Towel day!

Una ricorrenza nata in onore del famoso scrittore Douglas Adams, autore della "Guida galattica per autostoppisti"!!

Nonché collaboratore del famoso gruppo comico inglese in più occasioni!!!

Era solo questione di tempo…

Bene, ora che il momento è arrivato, non perdiamoci in preamboli inutili e partiamo subito con questa recensione.

D’altronde, come faccio a fare un introduzione che sia degna di un film dei Monty Python? È assolutamente impossibile, quindi non la farò. Anche se, a pensarci bene, i Monty Python hanno dato origine al termine “spam”, ovvero l’utilizzo di pubblicità indesiderata attraverso qualsiasi sistema di comunicazione, quindi…

...Spam!!!

Bene, ora arriviamo al punto!

Il film è preceduto da un corto di 15 minuti in cui un gruppo di vecchi impiegati della Crimson Permanent Assurance, una ditta di assicurazioni, si ribella alla gestione crudele e oppressiva dei nuovi giovani amministratori e decide di assumere il controllo della società. Gli impiegati, diventati ormai dei veri pirati, decidono così di partire  per saccheggiare un’importante compagnia rivale a bordo della loro sede, tramutatasi  nel frattempo in un vascello pirata.

Il corto utilizza la tipica ironia dei Monty Python per poi sfociare in una critica verso il potere della burocrazia che controlla la vita delle persone.

Già da qui, si nota tutta la genialità e la visionarietà che contraddistingue il famoso gruppo comico. Anche se, rispetto agli episodi che seguono, è un po’ differente nello stile, in quanto risulta molto più “epico”, visivamente più imponente e meno sguaiatamente comico. Per di più, non si inserisce nell’argomento principale che tratta il film.

Forse anche perché a dirigere questo corto è uno solo dei componenti dei Monty Python: Terry Gilliam, di cui ho già recensito Brazil proprio qui.

Il film è strutturato in una serie di episodi (che ricordano la famosa serie televisiva del gruppo) che hanno tutti come tema centrale il senso della vita. Si parte quindi dalla nascita, passando per la crescita, la vecchiaia fino ad arrivare alla morte; esplorando anche diverse epoche.

Solamente alla fine del film viene rivelato il senso della vita, dando quindi una risposta alle nostre numerose domande sull’esistenza: Chi sono? Qual è il mio scopo? Dio esiste? Ho chiuso la porta a chiave? Insomma, la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto (ah no, quella è un’altra cosa…)

Per chi di voi non ha la pazienza di vedere il film, il senso della vita è leggere "un mondo su uno schermo"!

Il film è caratterizzato dal tipico “Humor all’inglese” che ha reso famosi i Monty Python, ovvero la capacità di far ridere anche su argomenti di un certo spessore. Esemplare in questo senso, come viene smitizzata la figura della morte, da sempre trattata anche nel mondo del cinema con una certa austerità e reverenza.

Il celebre gruppo non risparmia niente e nessuno dal suo umorismo dissacratorio, toccando temi come la guerra, la religione, la società… Una vera e propria satira sull’uomo e sull’intera esistenza. Un condensato di ironia mescolato a spunti di riflessione.

Un tipo di comicità dominata da aspetti come l’assurdo, il surreale, la trasgressione, la provocazione e soprattutto il non-sense, in un film che invece tratta (o almeno dovrebbe trattare) proprio il senso della vita. 

Se pensate che per essere comici bisogna avere del buon gusto allora questo film non fa per voi. Infatti, come dimenticare la “lezione di educazione sessuale”, il “trapianto di organi vivi” o il pasto del signor Creosote?

Inoltre, a parte l'aspetto comico, la messa in scena è molto curata per un film del genere. Insomma, alla base si tratta di una successione di sketch comici ma di certo non siamo di fronte a "Natale a Rio", qui si tratta di comicità seria, cazzo (scusate l'ossimoro)!

E ora, per chiudere in bellezza, ecco delle immagini a caso per dar noia ai lettori e, speriamo, per suscitare qualche controversia; che sembra l’unico modo oggigiorno per indurre la gente satura di televisione a alzare il fottutissimo culo e leggere il nostro blog.

Bene, per ora è tutto, alla prossima!





Voto: 9

N.B.: durante i titoli di testa, la lapide presente anche nella locandina ha impresso "The Meaning of Liff", corretto in "The Meaning of Life" da un fulmine divino. "The Meaning of Liff" è il titolo del dizionario umoristico scritto da Douglas Adams durante la preparazione del film (grazie ancora, Wikipedia).

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