venerdì 27 aprile 2012

Il Fermo Immagine della settimana

Jurassic Park 


clicca per ingrandire l'immagine 

NB: per il fermo immagine userò quasi sempre i video di Youtube in hd, in modo da poter rendere al meglio la qualità dell'immagine.

Qui il link che ho usato

venerdì 20 aprile 2012

Rushmore


Titolo originale: Rushmore
Paese: USA
Anno: 1998
Regia: Wes Anderson
Cast: Jason Schwartzman, Olivia Williams, Bill Murray
Genere: Commedia

Ed ecco un film che avranno visto sì e no 10 persone, più o meno il numero di persone che leggono questo blog (voglio essere ottimista).

Max Fisher è un ragazzo di quindici anni che frequenta il rinomato college Rushmore, ha una grande creatività e un forte spirito di iniziativa, ma un pessimo carattere. Durante la sua permanenza alla Rushmore, prende parte a un' innumerevole quantità di attività extra-scolastiche (in particolare il teatro) e per questo ha uno scarso profitto a livello scolastico. Nel frattempo, Max stringe amicizia con Herman Blume, il quale nel tempo libero si diletta nell'acchiappare fantasmi (Bill Murray). La loro amicizia verrà messa in crisi dall'incontro con la maestra di scuola elementare Mrs Cross di cui entrambi si innamorano.

Ragazzi, se fossero tutte così...



A questo punto, i due si contendono la ragazza a suon di "attentati" e dispetti reciproci. Quando Max viene espulso dalla Rushmore, si scontra con la dura realtà del suo "amore impossibile" e intraprende un cammino di crescita che lo porta a riallacciare i rapporti con Herman e con Mrs Cross. 

Il film tratta le vicende dei personaggi con leggerezza ed ironia: gli adulti si comportano da ragazzini e viceversa, questo scambio di ruoli contribuisce a creare dei personaggi bizzarri e stralunati. E' un racconto di crescita e di formazione, ben lontano dalle solite commedie americane legate all'ambiente studentesco; soprattutto senza quel facile moralismo per i temi trattati. L'atmosfera oscilla tra la comicità surreale e la malinconia e a dare un buon ritmo al film ci pensano l'ottimo lavoro degli interpreti, i personaggi infatti sono ben caratterizzati e il duo Murray-Schwartzman regala dei siparietti con delle trovate veramente geniali. Fantastica anche la colonna sonora con brani tipici degli anni '70 (The Kinks, Cat Stevens, The Who, John Lennon...). Interessante anche la scenografia che ricostruisce, con attenzione ai dettagli, il tipico paese di provincia americano.

mentre leggi questo post Bill Murray sta rubando la TUA bicicletta!

Voto: 8

Guida galattica per autostoppisti





Titolo originale: The Hitchhiker's Guide to the Galaxy
Paese: Gran Bretagna, USA
Anno:2005
Regia: Garth Jennings
Cast: Martin Freeman, Mos Def, Sam Rockwell, Zooey Deschanel, Warwick Davis
Genere: Fantascienza

Probabilmente questa sarà una delle recensioni più difficili che affronterò; infatti come è possibile recensire un film con una trama assurda, con un senso che si vede al telescopio* e con un'attrice che non si riesce a vedere nuda in tutto il web?
Voglio dire, non è un'impresa da nulla.
Per intenderci: si vede poco ma basta e avanza

In ogni caso: tratto dall'omonimo romanzo di Douglas Adams, la "Guida Galattica per gli autostoppisti" tratta delle avventure del terrestre Artur Dent (Freeman) e dell'amico alieno autonominato Ford Perfect (Def) in giro per l'universo; il secondo lavora per il progetto "Guida Galattica", un libro che cerca di contenere le informazioni di tutte le forme viventi e non viventi del cosmo e, sapendo che la Terra si trova a un passo dalla demolizione, decide di salvare il suo unico amico terreste e portarlo con sè facendo, per l'appunto, un auto-stop alla prima astronave aliena e da lì in poi seguiranno bizzarri incontri con alieni e strampalate situazioni.

Non è sempre facile di per sè mettere su pellicola la trama di un libro, ancor di più se il libro in questione, nonostante l'esistenza di una trama comunque concreta, sia un nosense a tutti gli effetti.
Eppure, chiamatelo miracolo o ringraziate la collaborazione dello scrittore Adams nel ruolo di sceneggiatore, il risultato finale è un film molto fedele al libro e, inequivocabilmente, divertente, leggero e pieno di gag esilaranti. 

Cosa che ho reputato fondamentale per la riuscita è stata la capacità di inserire la maggior parte delle spiegazioni della "Guida" presenti nel libro con la tecnica della "voce narrante esterna" in modo da non perdere quelle frasi e battute senza le quali il film sarebbe stato sicuramente più scarno e poco originale.

Il 99% dei personaggi sono gli stessi della versione cartacea, partoriti tutti dalla mente dello scrittore e sono tutti particolarmente strani, dal Presidente Galattico con due teste e mezzo cervello ciascuna (una è nascosta, per il fatto che "non ti fanno presidente se hai un cervello intero) al Robot Maniaco Depressivo, Marvin, le cui battute sono sempre riguardo la tristezza e la depressione...ovviamente l'effetto è comico e divertente

 Tutt'altro che simile a questo livello di depressione; qui l'esperto suggerisce l'autolesionismo.

 Un film che secondo me merita di essere visto per lo spiccato senso comico, per la fluidità del tutto e per rammentare all'osservatore che si può far ancora ridere usando la testa, anzichè rielaborare cose viste e già viste

Voto 8

*Stiamo parlando comunque dello spazio, suvvia, non siate difficili!

giovedì 12 aprile 2012

Brazil


Titolo originale: Brazil
Paese: Gran Bretagna
Anno: 1985
Regia: Terry Gilliam
Cast: Jonathan Pryce, Kim Greist, Robert De Niro
Genere: Fantascienza, grottesco, commedia nera (no, non c’è Eddie Murphy)

Bene. Questo è il mio primo post e ho deciso di dedicarlo a uno dei miei film preferiti, cosa che penso di fare anche per i post che scriverò in futuro (e magari anche per film che non apprezzo, in linea con quanto fatto finora nel blog). Ho deciso di cominciare con una citazione dal film:

“In una società libera l’informazione deve penetrare dovunque” (Eugene Helpmann)

Simpatico vero?

Il film è ambientato in un Paese immaginario, dominato da una sorta di dittatura burocratica, al punto che “non si potrà più aprire un rubinetto senza riempire un 27B/60!” (Harry Tuttle). Sam Lowry è un impiegato del Ministero dell’Informazione, apparentemente privo di ambizioni, che ha frequenti sogni in cui compare una misteriosa ragazza. 




...non è proprio quel genere di sogno

Un giorno, per un errore di stampa di un file, viene processato e ucciso un certo Archibald Buttle al posto di Archibald “Harry” Tuttle, un ricercato terrorista, e a Sam viene dato l’incarico di correggere tale errore. Quando Sam va a visitare la vedova del signor Buttle, viene a conoscenza di una ragazza chiamata Jill Layton che (guarda caso) è identica alla ragazza dei suoi sogni. Scoprirà che anche lei è ricercata poiché ha cercato di difendere la vedova dall’ingiustizia subita. L’amore per Jill e l’incontro con Harry Tuttle (che oltre ad essere un terrorista è anche un idraulico!) porteranno Sam a ribellarsi contro il potere tiranno.



ha proprio l'aria del terrorista

Va riconosciuto al regista il merito nell’aver saputo ricreare l’ambientazione di una città cupa e grigia (che richiama Blade Runner per certi aspetti), simbolo di una società che ormai non ha più nulla di umano, in contrapposizione con quelli che sono i sogni visionari e fantasiosi del protagonista. Inoltre, vi sono molti elementi surreali (come la madre di Sam, la marcia degli impiegati…) e appartenenti al tipico humor inglese (non a caso il regista era uno dei Monty Python) che conferiscono alla pellicola un aspetto decisamente stravagante e fuori dal comune.


i Monty Python al completo (Terry Gilliam è quello là in alto a destra con lo sguardo da assassino)

A parte l’aspetto stilistico impeccabile, non mancano i colpi di scena, soprattutto nel finale (e grazie al c…), e il film ti fa rimanere incollato allo schermo fino a quando tutti i nodi non vengono al pettine (e ti ho messo pure una metafora). Un altro aspetto importante è il messaggio, il film infatti è una parodia/satira verso ogni tipo di dittatura, soprattutto quella mentale, che priva l’individuo della sua capacità di pensare e di ragionare e lo rende insensibile persino di fronte alla morte. Allo stesso tempo, il film mette in luce gli effetti dell’alienazione, il fatto di fuggire da una realtà che ci opprime per rifugiarci in quelle che sono le nostre fantasie… Ma questo sta a voi scoprirlo guardando il film, se ancora ne avete voglia (e che cazz… non vi posso mica dire tutto!). 
Nel complesso, la grandezza del film è quella di riuscire nell’impresa non facile di  fondere l’intrattenimento con la riflessione su temi attuali, consigliato a chi vuole divertirsi pensando (o viceversa)

Voto: 10

N.B: Il film è liberamente ispirato a "1984" di George Orwell

lunedì 9 aprile 2012

Super 8


Titolo Originale: Super 8
Paese: USA
Anno:2011
Regia: J.J. Abrams
Cast: Joel Courtney,  Elle Fanning, Kyle Chandler
Genere: Avventura, tragiscientificacommedia, i bambini americani sono i più fighi 


Nel post sottostante ho detto la mia riguardo l'originalità (se così è definibile) della produzione cinematografica attuale.
Prima di entrare in sala per vedere questo film, ho pensato: "Cazzo, ho appena visto il trailer sembra una cosa interessante: suspance assicurata, eserciti, gente che non capisce che c'è del pericolo [cit.] , ragazzini con sguardi spaventati. Chissà che bello!"

Ecco, no.

Ok, è un film ed è pure fantascientifico.

Ma diavolo: avventure di bambini che nonostante siano alle medie guidano con così tanta destrezza da far impallidire un pilota esperto di drag racing, facendo serpentine fra bombardamenti, suona già di per sè discutibile. Aggiungiamo poi: famiglie medio - borghesi americane degli anni '70 (con la moglie rigorosamente in cucina) che hanno i loro struggenti problemi che mettono a dura prova i componenti & un mostro alieno che si aggira nella cittadinasailcazzodelnome dove non c'è mai stato un omicidio (ma un disastro industriale lavorativo sì, sennò non sarebbe abbastanza tragica la cosa), capiamo benissimo che questa cosa non mi sa proprio di nuovo.

Dai LURO concentrati...

Non si accende la lampadina, ma si illumina un dito: sono proprio alieni

Una volta che ricevi l'illuminazione che va oltre a quella dell'indice del fottuto alieno-nano che rimarrà presente nella tua mente per tutta la durata del film, diventi sicuro di te stesso e noti come il film sia PIENO di allusioni dei film del regista (LOST, Cloverfield) e del produttore che, indovina indovinello, è Spielberg! (Il noto fottuto alieno-nano è solo l'esempio guida)

Il punto è che questi impasti sono talmente surreali che fai fatica a immedesimarti, a prendere parte o a vivere la pellicola.
Certo, l'idea è buona: una storia abbastanza vecchia scuola, quella dell’avventura del gruppo di ragazzini che capiscono che crescere equivale a prendersi delle responsabilità, che "tocca a loro essere i protagonisti perchè i grandi non capiscono" (il tutto quando un mostro alieno si aggira fra loro, ma questo elemento pare sia trascurabile).
Però lo sviluppo a mio modo di vedere è esageratamente impossibile e la caduta di palle mi è stata inevitabile.

Sia noto che quando ero bambino "i Goones"  era forse uno dei film che guardavo di più e sinceramente anche adesso, a ripensare a quelle scene, mi viene ancora il sorriso.
Eppure questa volta, nonostante le pellicole siano simili, è stata una delusione! Non posso farci nulla.


Io vedo/sento coetanei nostalgici che esprimono il concetto tale per cui "quando noi eravamo piccoli, giocavamo con l'immaginazione, era tutto più semplice".
Ed è vero; voglio dire, se dovessi paragonare le due pellicole (questa recensita e, per l'appunto, I Goones) mi rendo conto che, seppur entrambe abbiano una base comune, quella vecchia ha una storia semplice ma geniale, quella che ogni bambino avrebbe desiderato vivere.
Qui invece c'è un copia-incolla alla cazzo di cane, buttando lì un po' di roba tecnologica a caso, e decisamente la recitazione degli attori mi è sembrata troppo stereotipata per essere coinvolgente

Concludendo; un film che aveva un grande potenziale ma che poi si è scoperto essere esplosivo, e, conseguentemente, dannoso per le persone sensibili.

Voto: 4,5

NB: Il Super 8 millimetri, più comunemente detto Super 8, è un formato cinematografico diretta evoluzione dell'8 mm. (cit. Wikipedia) che viene usato dai ragazzini per girare un loro film (il quale apparirà nei titoli di coda)

mercoledì 4 aprile 2012

La Crisi davanti a uno schermo

Ispirazione.

Dire qualcosa, esprimere un concetto, avere l'ispirazione sono tutti atti dati dalla scintilla che ognuno di noi ha nel suo animo. C'è gente che riesce ad avere un guizzo di idea e creare dei capolavori assoluti oppure c'è chi, colto da apatia e depressione, non riesce a buttare giù neanche una frase decente.

Ultimamente anche io sono così; beh, questo "ultimamente" dura da tipo qualche mese, ma per fortuna non ho scadenze per il blog e posso permettermi di perdere tempo.
Ovviamente è triste vedere come non sia facile esprimere le mie idee e opinioni su una mia grande passione quale il Cinema.
Logorante sì; ho cercato di darmi una risposta e ne ho trovate ben più di una: problemi personali, problemi al rapportarmi con le persone, vivere in una città grigia, assistere indirettamente al suicidio di 4 persone in una settimana (nello specifico: prendendo la metropolitana ho visto lo stallo dovuto al fatto che operatori e medici legali portassero via dai binari i cadaveri dei poveri disgraziati che hanno deciso di buttarsi sulle rotaie; era questo ciò che intendevo con i termini "assistere indirettamente"), captare il malumore.

Poche balle, la crisi c'è e si sente fin troppo bene.

Una crisi che va oltre il mondo economico-finanziario; voglio dire, basta vivere la vita quotidiana oltre le proprie mura di casa per vedere come la gente non sia felice.

Ma che cos'è poi 'sta felicità? (oddio, quanto prenderei a sberle chi afferma di avere in tasca tutte le risposte dell'universo, ma sto andando veramente fuori argomento)

Ma soprattutto, che diavolo c'entra tutto sto discorso col Cinema?

Beh, una mia tesi, che può essere giusta quanto una stronzata clamorosa, è la seguente: la Crisi, non solo sta distruggendo l'individuo, non solo sta devastando l'economia del mondo, ma anche, piano piano, sta rovinando la cultura cinematografica nella fascia del popolo.

Fateci caso: trame già viste, personaggi copiati spudoratamente da altre opere, mancanza di originalità, totale disinteresse per una trama e per i particolari, curando solamente l'estetica della pellicola.

Mancanza di ispirazione? Totale mancanza di sensibilità intellettuale?

Non vorrei sembrare un "intellettuale depresso in cerca di risposte" e chiedo scusa se, durante la lettura, ho creato immagini grige istiganti al suicidio di massa; non vorrei proprio essere tedioso, ma la crisi, haimè, mi ha trovato.
In qualche modo l'ispirazione negativa mi ha dato comunque la forza di scrivere; è un ottimo punto di partenza

A.